La replica di APPORT al Presidente AIAC Renzo Ulivieri

18.01.2022

Non si è fatta attendere la risposta dell'associazione APPORT, cui spettava, quanto meno, il diritto di replica dopo le accuse rivoltegli dal presidente AIAC, Renzo Ulivieri, nella scorsa settimana.

La nostra associazione, preso atto di tutta la vicenda e ritenendo molto gravi certe affermazioni nei confronti di altra associazione che ci piace definire "parallela" e alla quale va tutto il sostegno e la nostra solidarietà, al fine di verificare se vi siano state violazioni sotto il profilo etico nonché giuridico, anche in considerazione del fatto che tra i nostri associati vi sono, tra l'altro, anche associati AIAC, ritiene necessario un più attento approfondimento cui seguirà un comunicato ufficiale che verrà divulgato nei prossimi giorni.

Certo è che, ahimè, certi termini della lingua italiana sono chiarissimi tanto che certe parole, in certi contesti, pesano come macigni, e che certi ruoli, considerata la responsabilità ed il potere di rappresentanza che si riveste, vadano interpretati con più attenzione e maggior giudizio.

Di seguito il lungo comunicato del Consiglio Direttivo di APPORT che merita di essere letto, per la chiarezza dell'analisi e dell'esposizione, in tutta la sua completezza.

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Con la presente comunicazione, APPORT intende fare chiarezza in merito a una recente nota del Presidente Renzo Ulivieri affidata ai profili social riconducibili ad AIAC-Assoallenatori a seguito di una nostra precedente comunicazione pubblicata sul sito il 31 Dicembre u.s. sul tema della modifica all'art. 66 delle NOIF.

A chi apprezzabilmente dichiara che «chiunque si adoperi per il bene della nostra categoria è naturalmente il benvenuto» chiediamo quale categoria sia con ciò effettivamente richiamata e contemplata. Il Settore Tecnico elenca all'art. 16 del suo Regolamento le diverse tipologie di Allenatori, facendo chiaramente riferimento al ruolo di Allenatore dei Portieri, riconoscendone evidentemente una specificità che non può essere assimilata a quella di altri ruoli di calciatori di movimento. Nello statuto di AIAC ciò non si coglie e conseguentemente, non ci si stupisce che nei suoi organi direttivi centrali e periferici non risultino espressioni di spessore in grado di tutelare gli interessi della nostra categoria. Il termine «Millantare» utilizzato dal presidente Ulivieri diventa quindi un termine impegnativo che con garbo, educazione ma fermo intendimento APPORT ritiene di dover rispedire al mittente. APPORT non ha millantato nulla ha solamente esposto con soddisfazione l'andamento dei fatti che hanno portato a conseguire un risultato da tempo inseguito. APPORT non è un'associazione a scopo di lucro, non è pressata da alcun imbarazzo normativo in capo alle sue figure più rappresentative e nei venti anni di attività che con orgoglio ricorrono proprio nel 2022 non ha mai "millantato" di rappresentare un sindacato, ma come indicato nel proprio statuto ha l'obiettivo di promuovere, sviluppare e valorizzare la categoria degli allenatori dei portieri. Non siamo interessati a guardare in casa d'altri ma basta rilevare i dati proposti dalla stessa FIGC per comprendere che il "millantare" non appartiene ad APPORT: rappresentiamo con i nostri iscritti circa il 50 % del 2678 allenatori dei portieri abilitati a differenza di altri che hanno percentuali ben più basse relativamente alla categoria di appartenenza. Il nostro nascere nel 2002 è avvenuto per valorizzare la nostra professionalità, cercando di colmare lacune e criticità già allora rilevate. Iniziammo il nostro percorso cercando un dialogo costruttivo con gli organi competenti, ma la risposta che ricevemmo anche da Lei presidente Ulivieri, fu quella che se si fossero creati corsi e figure professionali per gli allenatori dei portieri si sarebbero dovute crearle anche per gli allenatori dei terzini, dei centrocampisti ecc. Questo modo di vedere il calcio ha portato a colmare dette problematiche, ed in alcuni casi purtroppo solo in parte, sempre con notevole ritardo e solo a fronte di esigenze innegabili e ormai improrogabili. Come il Presidente Ulivieri ha evidenziato nel comunicato, è vero che APPORT non fa parte del consiglio Federale e non ha, conseguentemente, avuto alcun ruolo in esso, infatti, nessuno ha mai detto il contrario. APPORT ha perciò raccolto le tante richieste dei propri iscritti Allenatori dei Portieri Dilettanti qualificati dal Settore Tecnico con tanto di corso regionale pagato regolarmente, nei quali i rappresentati AIAC si sono visti solo il primo giorno per ricevere le quote di iscrizione e l'ultimo e mendicare iscritti. Perciò la nostra associazione si è fatta portavoce dei tanti colleghi stanchi di non poter andare in panchina, di andarsi a nascondere per non farsi vedere dal Direttore di Gara, pur pagando una quota annuale al Settore Tecnico come allenatore. Stanchi di fare richieste alle quali non abbiamo mai ricevuto nemmeno un educato riscontro, ci siamo perciò rivolti ad altri organi del consiglio chiamati in causa direttamente, come in questo caso la LND, chiedendo di intercedere e sposare la causa visto, caro Presidente, il silenzio della "SUA" Associazione in merito alle richieste a lei esposte in più occasioni. Quando APPORT ha incontrato i vertici della LND il 1 giugno 2021 ha trovato le porte aperte: non interessa in questa sede neppure valutare se AIAC sarebbe stata gradita ospite o meno tra quelle mura il fatto è che abbiamo ottenuto un riscontro interessato e proattivo che alla fine ha portato al raggiungimento dell'obiettivo. Da qui le valutazioni secondo cui o AIAC a suo tempo era da "sindacato" molto distratto relativamente alle esigenze degli Allenatori dei Portieri o magari ha oggi tratto vantaggio e beneficio dell'opera e delle intuizioni di APPORT. In merito all'affermazione con cui si dice che APPORT si è attribuita meriti relativamente ai minimi salariali degli allenatori di serie B chiediamo che vengano mostrate le prove e in questo caso probabilmente la parola falsità attribuita a nostre affermazioni, la si può utilizzare per quanto afferma invece Lei Presidente Ulivieri. Al di là del fatto che nell'accordo da Lei citato non compare la voce Allenatore dei portieri ma solamente Preparatore Atletico, e se comunque volessimo assimilarli a livello economico come spesso accade nella realtà, la nostra associazione non avrebbe mai sottoscritto e approvato un accordo che ritiene assolutamente non in linea con la definizione di "professionista", visto che i minimi salariali di serie B definiti in circa 15.000 euro lordi, non permettono certamente di utilizzare tale termine per un allenatore dei portieri di tale categoria e potrebbero in futuro generare pericolose situazioni. Ci chiediamo inoltre, come mai per la serie C e la Primavera categorie in cui giustamente è richiesta l'obbligatorietà della figura tecnica professionistica non siano ancora stati stabiliti minimi contrattuali. Altra situazione da discutere sarebbe la serie D, dove la figura dell'Allenatore dei portieri è obbligatoria, anche se poi nei fatti la sua associazione si è prestata ad una deroga assolutamente fuori luogo, visto le 172 squadre presenti in categoria e i 2678 allenatori dei portieri disponibili. Anche qui per gli allenatori sono indicati i livelli di rimborso, voce invece che non compare per la nostra figura. Ci domandiamo perciò dov'è il "sindacato" che tutela queste figure tecniche.La problematica dei corsi, del numero, dei loro costi, delle infinite deroghe, dell'adeguamento delle abilitazioni, dei prestanome e degli abusivi sono le problematiche di ieri, di oggi e purtroppo anche di domani se chi "millanta" d'essere un sindacato continua in un atteggiamento morbido. I nostri associati ci chiedono invece impegno sapendo quanto abbiamo fatto in questi vent'anni di attività e che sicuramente anche in futuro da parte nostra non mancherà. Nella nostra lettera oggetto di discussione abbiamo anticipato problematiche che a breve dovremo assolutamente affrontare al riguardo dei corsi UEFA per allenatori dei portieri. In questo caso viste le affermazioni di AIAC, ci aspettiamo di essere trattati come fatto in passato per uniformare alle direttive europee i patentini già rilasciati agli allenatori di prima, seconda e terza categoria da parte del Settore Tecnico. La strada che deve essere perciò seguita è quella di integrare i patentini già in essere con corsi di aggiornamento, al fine di colmare il numero di ore mancanti necessarie per raggiungere gli standard di formazione europei e non certamente quella ventilata di dover frequentare un corso ex-novo. APPORT ha sempre dimostrato, tutte le volte che AIAC ci ha chiesto collaborazione per qualsiasi iniziativa di competenza, di sapersi mettere a disposizione di un valido e comune interesse, con impegno, professionalità e lealtà e queste esternazioni ci stupiscono negativamente.

APPORT è sempre stata e sarà sempre aperta al dialogo con chi vuole essere parte attiva per la crescita e lo sviluppo della nostra figura professionale oggi imprescindibile.

Il Consiglio Direttivo